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Test sul prodotto

Push Plus di Omegon

Push Plus: un telescopio a metà tra il controllo manuale e il sistema GoTo, ma con una moderna tecnologia smartphone.

Test eseguito da Abenteuer Astronomie, aprile/maggio 2017, autore: Sven Wienstein Test eseguito da Abenteuer Astronomie, aprile/maggio 2017, autore: Sven Wienstein

Montatura Omegon Push+ testata con un Newton 8 pollici

Sembra una bella soluzione per chi muove i primi passi nel mondo dell'astronomia, oltre a essere al passo con i tempi: usare l’onnipresente smartphone per controllare il telescopio. La Push+ di Omegon è una montatura Dobson, che tramite collegamento Bluetooth trasmette i dati di posizione a quasi tutti i sistemi. La montatura viene proposta in combinazione anche con un telescopio Newton 8 pollici. Una buona scelta per i principianti?

Omegon propone la montatura sia singolarmente che in combinazione con un telescopio da 8 pollici, il Newton N 203/1000, interessante anche per i principianti. La spedizione avviene in due grandi confezioni, ottica e montatura sono separate. Nei telescopi Newton l'assemblaggio si limita al focheggiatore, che va fissato con due viti senza testa alla piastra base già montata. La chiave a brugola da 2 mm necessaria non è inclusa.

La montatura Push+ richiede un po’ più impegno: le istruzioni illustrate permettono di assemblarla in poco più di mezz’ora. Si tratta di una montatura monobraccio in truciolare. Tutti i bordi e le superfici visibili sono impiallacciati, ma in alcuni bordi il truciolare è nudo. In caso di esposizioni frequenti alla umidità notturna è opportuno rivestirli, per esempio con colla da legno diluita; lo stesso vale per i fori, che di solito sono un po' spanati. Fortunatamente si tratta di punti che dopo l'assemblaggio non sono più in vista. Per regolare l’effetto frenante della frizione, servono due dadi autobloccanti e l’idonea chiave da 17 mm inclusa. Entrambi gli assi hanno inoltre cuscinetti in teflon. Per l'elettronica non serve fare molto: basta inserire un cavo con spina occidentale per collegare l'encoder della piastra base alla unità di controllo nell'alloggiamento dell'asse di declinazione.

Per l'alimentazione è incluso un cavo adattatore per presa accendisigari. È disponibile anche un adattatore USB per l'alimentazione tramite power bank. Purtroppo, la presa è incassata piuttosto profondamente nel pannello di truciolare, per cui un comune adattatore per alimentatori universali potrebbe essere troppo corto. Al termine dell'assemblaggio come da manuale, resta da applicare il supporto per lo smartphone, usando l'ultimo foro rimasto. Ora il telescopio può essere fissato all'asse di declinazione tramite l'innesto a coda di rondine con due viti di fissaggio.

Scelta libera del programma

Il passo successivo è il collegamento tramite Bluetooth a uno smartphone; infatti, senza un dispositivo e un programma adeguato per il rilevamento della posizione del telescopio, la montatura non sarebbe nient’altro che una normale montatura Dobson. Il manuale Omegon fornisce istruzioni dettagliate per il collegamento alla versione Android di SkySafari e al programma Windows Cartes du Ciel. Si possono usare anche diversi altri programmi e dispositivi che supportino il protocollo IntelliScope.

Una volta collegata l'interfaccia, il funzionamento dipende dal programma di controllo scelto. Per il test all'aperto è stato utilizzato un tablet Nexus 7 con SkySafari Pro. A proposito: la montatura può essere trasportata con un'auto di piccole dimensioni, ma non ha la consueta maniglia di trasporto dei Dobson ed è piuttosto faticoso portare i suoi 14 kg giù per una rampa di scale. Questa soluzione può essere sufficiente per gli astrofotografi, ma l'esperienza ha dimostrato che non va bene per chi fa osservazione visuale. Da questo punto di vista siamo un po' critici verso la montatura Push+ con smartphone associato.

Il display del Nexus 7 utilizzato era piacevolmente scuro, tranne che per due pulsanti Android che SkySafari non è riuscito a far diventare rossi. Inoltre, la retroilluminazione emetteva sempre un leggero bagliore violaceo. Possono fare meglio i display AmoLED o OLED, in cui sono i pixel stessi a illuminarsi. La situazione è molto peggiore con diversi altri display, che di solito hanno una retroilluminazione con sfumatura bluastra se osservati da un angolazione leggermente obliqua. Vanno bene per le osservazioni in giardino, dove si trovano praticamente sempre fonti luminose di disturbo, ma chi cerca un luogo buio non potrà essere soddisfatto. Sarà allora necessario coprire il display con una pellicola rossa.

Un po' deludente è stato il supporto per lo smartphone: vero che il Nexus è un tablet, ma pur essendo decisamente piccolo, è già troppo grande per il supporto. Durante l’osservazione però meglio avere un display grande, piuttosto che piccolo. Successivamente, quando si ha in mano il display dello smartphone, ci si accorge di un’altra fonte luminosa indesiderata. Stranamente, accanto al LED rosso di controllo per il collegamento del Bluetooth, all’interno dell’alloggiamento dell’elettronica in molti casi si accende una sorta di modalità luce rossa.

Anche per il telescopio Newton sarebbe stato meglio avere una maniglia sugli anelli di fissaggio del tubo, invece della vite fotografica, inutile nel Dobson, soprattutto quando si inserisce il telescopio nell’innesto a coda di rondine. Prima di iniziare l'osservazione, il software deve rilevare la posizione esatta del telescopio, quindi eseguire il cosiddetto allineamento. Per fare questo, il dispositivo deve essere portato nella posizione orizzontale di partenza prima di inserire l'alimentatore, con l'aiuto di due marcature. Per ottenere la massima precisione, il manuale raccomanda l'uso di una bolla per regolare i piedini di livellamento. Una rassicurante constatazione: si può fare anche senza.

SkySafari permette di selezionare due oggetti per l’allineamento. Non devono essere troppo vicini l'uno all'altro e quindi abbiamo scelto Betelgeuse e Regolo. In questo modo dovrebbe essere possibile dedicarsi all'osservazione deep-sky senza il disturbo del disco lunare.

Scelta libera del programma

L'importante adattamento al buio

Chi osserva il cielo profondo ha a cuore l'adattamento al buio. Per mantenerlo è ammessa solo la luce rossa e si è quindi estremamente restii a prendere lo smartphone. Il display di solito abbaglia e fa perdere l’adattamento al buio per 20 minuti. Ciononostante, un LED blu illumina l'intera piastra base del Dobson attraverso la presa per il cavo di collegamento all'encoder inferiore. Se qui c'è qualcosa di lucido, come una scatola per filtri, si hanno dei fastidiosissimi riflessi. Indipendentemente dallo scopo di questo LED blu, è necessario in qualche modo rendere il cavo e la presa a prova di riflessi, per evitare anche questa possibilità di disturbo.

Tutto dipende dalla dotazione

L’innesto a coda di rondine della montatura Push+ è compatibile con diversi telescopi. Tuttavia, a causa dell'altezza di osservazione, qui sono adatti solo i Newton. Anche se Omegon dichiara che è possibile un’apertura massima di 200 mm con 1200 mm di lunghezza focale, io userei al massimo il telescopio N 203/1000. Lo strumento ha dato un'impressione molto piacevole grazie ad alcuni dettagli. Per la regolazione dello specchio primario sono montate viti zigrinate, mentre lo specchio secondario purtroppo deve essere regolato con normali viti a croce. L'estremità posteriore del tubo assicura che il telescopio non sia appoggiato sulle viti di regolazione.

Sull’estremità anteriore si trova un normale coperchio in plastica, sicuro anche nelle notti fredde. Dopo la spedizione non è possibile rilevare la collimazione di fabbrica, quindi è necessario procurarsi degli accessori per la regolazione, poiché con un rapporto focale di f/5 è fondamentale per garantire buone prestazioni. È già presente una marcatura centrale piuttosto grande. Come di consueto, il tubo è pensato anche per l'uso fotografico con un focheggiatore a montaggio alto - inutile, ma il telescopio non è progettato solo per l’osservazione visuale. Alcune viti scoperte si trovano all'interno e sul percorso del fascio, ma il bordo dello specchio secondario è annerito. I morsetti del tubo e la slitta a coda di rondine hanno una struttura solida.

Accessori

Gli accessori invece fanno un po’ pensare. Gli oculari Kellner da 25 e 10 mm in dotazione si collocano nella fascia più bassa dello standard; hanno almeno lenti in vetro, ma un rivestimento poco performante e montatura in plastica. Questi oculari non possono avvicinarsi al potenziale del grande telescopio Newton. Tra i due, il 10 mm fornisce l'immagine migliore, mentre il 25 mm perde nitidezza verso i margini. Il cercatore a punto rosso non è dimmerabile a sufficienza, quindi rimane troppo luminoso quando la batteria è carica e inoltre oscura le stelle a causa del rivestimento crepuscolare arancione a specchio.

La visuale è fastidiosamente piccola, anche se si guarda oltre il mirino con il secondo occhio. Per il principiante sarebbe stato più vantaggioso fare a meno di questi tre componenti e, in compenso, progettare il cercatore in modo tale che l'astrofilo in erba possa continuare a usarlo con piacere anche tra dieci anni. Per apprezzare le capacità del Newton, durante il test abbiamo usato un nostro oculare panoramico da 20 mm con campo visivo apparente di 100°, oltre a un 10 mm e a un 4,7 mm con campo visivo apparente di 82°. Questo ha permesso da un lato la ricerca degli oggetti in una porzione di cielo maggiore, e dall’altro di mantenere l’oggetto più a lungo nel campo visivo, soprattutto con l’oculare da 4,7 mm con ingrandimento 213x. Il movimento del cielo dovuto alla rotazione della Terra è chiaramente visibile. Nella pratica il controllo degli oggetti è riuscito bene.

Tuttavia, ciò dipende interamente dalle peculiarità dei programmi utilizzati. SkySafari, per esempio, indica il punto verso cui punta il telescopio sulla mappa celeste tramite crocicchi o cerchi Telrad. Tuttavia, se si ingrandisce la mappa, il crocicchio finisce ben presto fuori dalla visualizzazione e si vorrebbe che il programma indicasse con delle frecce in quale direzione deve essere spostato il telescopio. Di conseguenza, quando si cerca un oggetto si è costantemente costretti a regolare l'ingrandimento o la porzione di mappa sul display. Non si tratta di un problema della montatura, ma di una limitazione del software consigliato da Omegon.

Accessori

Passeggiate nel cielo profondo

Durante l'osservazione, il telescopio Newton si è comportato bene. Anche con l’oculare da 4,7 mm ha mostrato una buona immagine ed è stato in grado di riprodurre bene la nebulosa Eschimese, per esempio. Tuttavia, l’elevata frequenza delle vibrazioni mostra che la montatura è al limite della sua capacità di carico. Se si tocca il focheggiatore, il dispositivo oscilla così velocemente che le stelle appaiono come linee sottili. È possibile smorzare queste vibrazioni appoggiandosi con cautela alla conchiglia oculare in gomma, e quindi continuare a mettere a fuoco correttamente.

Naturalmente, nelle regioni del cielo vicine alle stelle di allineamento utilizzate il reticolo indica con grande precisione la posizione del telescopio. Così è stato nel caso della nebulosa Eschimese. Tuttavia, le piccole deviazioni nell'impostazione delle stelle di allineamento si moltiplicano con l'aumentare della distanza e quindi, puntando il Doppio Ammasso h & χ, il reticolo era fuori di circa un grado. Nessun problema con l'oculare panoramico utilizzato, ma già appena fuori dal campo visivo con l'oculare da 25 mm in dotazione. Tuttavia, in SkySafari è possibile selezionare rapidamente due nuove stelle di allineamento con una posizione migliore rispetto all’oggetto che si sta cercando.

Anche in questo caso, bastano meno di tre minuti per navigare verso un oggetto sulla mappa. Se poi si imposta la visualizzazione del programma su un'inversione dell'immagine adeguata allo strumento, cioè una rotazione di 180° nel caso del Newton, con un po' di pratica si possono anche associare le stelle riconoscibili nel campo immagine a quelle della mappa.

In questo modo si ha la certezza di guardare la parte giusta del cielo e si possono trovare anche oggetti difficili. Sotto un cielo cittadino luminoso, ma con un filtro O-III, è stato per esempio possibile osservare la nebulosa Pac-Man NGC 281 nella costellazione di Cassiopea.

In conclusione

Nel complesso il telescopio N203/1000 su Push+ si è rivelato uno strumento consigliabile per entrare nel mondo dell’astronomia in modo non banale. Soprattutto perché l'osservatore ruota il telescopio da solo, è coinvolto attivamente nella ricerca degli oggetti, imparando così a conoscere il cielo; un vantaggio rispetto ai telescopi GoTo completamente automatici.

L'ottica ha un buon potenziale allround. Per le osservazioni occasionali in casa e in giardino, è una soluzione davvero piacevole. Se nel corso degli anni le esigenze aumentano, chi osserva non accetterà più la tendenza a vibrare, né il LED blu non adeguatamente coperto. Questo telescopio Newton saprà regalare molti anni di divertimento, soprattutto con gli oculari opportunamente acquistati e con i piccoli miglioramenti che regolarmente consigliamo.

Dichiarazione del commerciante

Abbiamo effettuato una serie di test e non abbiamo trovato aree di disturbo sullo smartphone Samsung che non fossero colorate di rosso. Inoltre, non siamo stati in grado di verificare le vibrazioni sul nostro dispositivo: probabilmente sono necessari ulteriori approfondimenti. Il supporto è pensato e progettato come supporto per smartphone; ci sarà una versione anche per tablet.

La luce blu per la connessione Bluetooth verrà coperta nella prossima versione. In linea di principio, una maniglia per il tubo non è un problema: i morsetti hanno le filettature fotografiche già menzionate, quindi è possibile applicare facilmente una maniglia o una slitta.

Consigliato: Omegon Push+