Astronomia con il binocolo: i 10 oggetti più belli del cielo primaverile
Stanotte lascia a casa il telescopio. Questi 10 oggetti sono bellissimi da osservare anche con qualsiasi binocolo.
Come strumento astronomico, il binocolo viene spesso sottovalutato. Eppure è un’alternativa che può offrire bellissime esperienze osservative.
I vantaggi di un binocolo nell’osservazione
A differenza di un telescopio, un binocolo è piccolo e quindi entra in qualsiasi bagaglio. Un vantaggio speciale quando sei in viaggio. Infatti, potresti non avere voglia di occupare tutto lo spazio delle valigie con l’attrezzatura astronomica. E magari il cielo schiarisce improvvisamente, invogliandoti a osservare un po’, prima che le nuvole coprano di nuovo la vista. In questo caso il binocolo rappresenta una vera alternativa.
Cosa posso osservare con un binocolo?
Un binocolo non permette di distinguere i dettagli dei pianeti, perché appaiono troppo piccoli. Ma gli ammassi aperti e le nebulose sì, e anche alcune galassie sono meravigliose da osservare. E non solo: vagare per la Via Lattea in una mite notte d'estate è una delle attività più belle che si possano immaginare.
Il tipo di binocolo non ha importanza. Anche un’ottica 10×50 o 12×50 offre esperienze fantastiche. Ma i binocoli giganti, con un'apertura di 70-100 mm, raccolgono ancora più luce. Un binocolo da 70 mm garantisce infatti quasi il doppio della luce rispetto a uno con apertura di 50 mm. Un binocolo con grande apertura e alto ingrandimento mostra anche un altro vantaggio: il potere risolutivo. Un vantaggio, per esempio quando si osservano le stelle doppie.
Quali oggetti puoi osservare nel cielo primaverile ed estivo?
Ho raccolto per te alcuni suggerimenti interessanti:
Gli oggetti più belli per una gita notturna con il binocolo
Se guardiamo adesso il cielo nelle ore serali, possiamo vedere le costellazioni invernali che lentamente si congedano. La costellazione di Orione è visibile a sud-ovest e tramonta a ovest verso mezzanotte. Ma ad est già si avvicina il messaggero della primavera, il Leone. Ancora vicino all'orizzonte, la costellazione di Bootes intera, con la luminosa stella Arturo, fa capolino sul paesaggio.
Facciamo quindi una passeggiata notturna verso oggetti più belli da osservare al binocolo.
1. Le Pleiadi M45
Chi non ha familiarità con il cielo spesso confonde le Pleiadi con il "Piccolo Carro". In effetti, a occhio nudo si può notare una forma che ricorda la disposizione delle stelle dell'Orsa Maggiore. Un equivoco che ho riscontrato diverse volte durante le dimostrazioni pubbliche all'osservatorio.
Le Pleiadi sono uno dei pochi ammassi visibili già a occhio nudo. Per l'esattezza, si possono vedere 7 stelle, che sono riportate anche sul "Disco Nebra", risalente a 4000 anni fa. Le osservazioni di questo ammasso risalgono quindi alla prima età del bronzo.
Le Pleiadi sono un magnifico ammasso da osservare per un binocolo con un ingrandimento 10x. Anche con un binocolo piccolo da 34 o 42 mm si possono vedere decine di stelle scintillanti, incorniciate dalla delicata luce blu delle luminose stelle principali. Se vuoi fare in modo che qualcuno si appassioni all'astronomia, mostragli le Pleiadi con un binocolo. Probabilmente non esiste nessun altro oggetto che abbia un altrettanto efficace "effetto WOW".
2. L'ammasso aperto M35
L'ammasso aperto dei Gemelli è l'oggetto più famoso di questa costellazione. Si trova a circa 3000 anni luce di distanza e ha un'estensione di 24 anni luce. Nelle notti buie, possiamo distinguere l'oggetto luminoso di magnitudine 5,1 come una macchiolina diffusa.
Con un binocolo, il modo migliore per avvicinarsi è partire dalla luminosa stella η, di 3,3 mag, in direzione nord-ovest. Se si posiziona la stella η un po' decentrata nel campo visivo, si dovrebbe già riconoscere M35 ai margini. Al binocolo si vedono 20-50 stelle, che non appaiono più come una macchia indistinta, ma risolte e bellissime.
3. L'ammasso aperto M44
L'ammasso M44, lontano circa 610 anni luce, viene chiamato anche con i curiosi nomi Presepe, la mangiatoia celeste, o ammasso Alveare. Si tratta del secondo ammasso più luminoso dopo le Pleiadi ed è il più vicino alla Terra. Nelle zone buie, il Presepe è visibile a occhio nudo, ma si risolve in singole stelle solo con un binocolo. Persino Galileo Galilei, nel 1609, contò 40 stelle con il suo piccolo telescopio.
Al binocolo si possono vedere molti più dettagli: con uno strumento da 10x50 si possono distinguere più di 45 stelle, e l'ammasso appare ancora più bello che al telescopio. Come individuarlo? Si trova al centro della costellazione del Cancro, tra l'asino boreale e quello australe, ovvero due luminose stelle rispettivamente di 4,7 e 3,9 mag che formano un triangolo con M44.
I ricercatori ritengono che questo ammasso, che ha circa 700 milioni di anni e un’estensione di 17 anni luce, si sia formato insieme al noto ammasso delle Iadi. Curiosità: in passato, M44 veniva usato per prevedere il cambio del tempo. Infatti, quando diventava invisibile a occhio nudo, si diceva che il maltempo era in arrivo.
4. La stella doppia del Piccolo Cavaliere
La stella doppia più famosa si trova nella costellazione dell'Orsa Maggiore. Se osservi la stella centrale del timone, scoprirai subito un'altra stella chiamata Alkor, appena separata dalla principale.
Questa stella è nota anche come il Piccolo Cavaliere perché sembra cavalcare la luminosa stella principale Mizar. Se hai una buona vista, puoi provare a individuarla senza binocolo.
Questo sistema binario è famoso come “test visivo”, perché le due componenti si trovano a 12 minuti d'arco l’una dall’altra. Quindi, se riesci a vederle a occhio nudo, ci vedi benissimo.
Alkor e Mizar formano una stella doppia ottica per la quale è sufficiente anche un binocolo molto piccolo. Sebbene le due stelle appaiano facenti parte di un sistema binario, in realtà non è così. Con un binocolo 20x80 infatti si scopre un fatto inatteso: Mizar ha un proprio sistema binario. Usando un treppiede, potrai riconoscere la seconda componente.
5. La coppia di galassie M81/82
Di solito la primavera è la classica stagione delle galassie, ma c'è un duo che è sempre visibile: le due galassie interagenti M81 e M82. La loro particolarità: sono a portata di binocolo. Con un campo visivo ampio di 6° o 7°, trovarle non è difficile, anche se questa coppia di galassie si trova in una regione lontana da stelle luminose.
Il modo migliore per individuarle è attraverso le due stelle del Grande Carro: Phekda e Dubhe. Phekda è la stella del quadrato in basso a sinistra e Dubhe in alto a destra. Se si traccia una linea immaginaria da Phekda a Dubhe e oltre, si incontrano M81 e M82 dopo circa 2 campi visivi binoculari.
M82 è la più appariscente delle due e con una luminosità di 8,6 mag al binocolo si riconosce subito. È chiamata anche "galassia sigaro", per via della sua forma un po' più spessa al centro e affusolata alle estremità, proprio come un sigaro. Il responsabile di questo aspetto sembra essere M81: le due galassie infatti si sono scontrate circa 500 milioni di anni fa.
A proposito: M81 e M82 si trovano a una distanza di 100.000 anni luce l'una dall'altra. In base alle dimensioni, la nostra Via Lattea riempirebbe esattamente lo spazio tra le due galassie.
6. Nel Leone: Regolo
Probabilmente conosci già la stella principale della costellazione del Leone. Sapevi però che è una stella doppia? La puoi osservare al binocolo.
Regolo è circa 3,5 volte più grande del Sole ed è una stella di colore bianco-blu con una temperatura superficiale di 12.000 Kelvin. Questa sfera gassosa, lontana 77 anni luce, ruota intorno al proprio asse in appena 15 ore, motivo per cui è anche distintamente appiattita. A una distanza di 175″ troviamo una brillante compagna arancione di 8 mag, che per esempio può essere vista con un binocolo 10x50.
7. L'ammasso aperto M48
La costellazione più grande è l’Idra, che si snoda nel cielo primaverile in un’area di 75°. Uno degli oggetti più interessanti per i binocoli è l'ammasso aperto M48, che confina con la costellazione dell'Unicorno.
Questo ammasso è un oggetto meraviglioso adatto a qualsiasi binocolo, universale o gigante, perché appare meglio con un ingrandimento tipicamente piccolo, tra 8x e 20x, piuttosto che al telescopio.
Risalente a 300 milioni di anni fa, comprende circa 80 stelle e si trova a una distanza di 2500 anni luce. Si nota un nucleo centrale con stelle abbastanza luminose e una parte esterna più estesa, ma solo sotto a un cielo buio.
Ecco come puntare su M48: individua il triangolo formato dalla testa dell’Idra, la base della coda dell'Unicorno e la costellazione del Cane Minore.
Tracciando in una linea immaginaria che dalle due stelle del Cane si estende verso sinistra, troverai la luminosa stella 29 Mon di 4,3 mag. Metti a fuoco la stella con il binocolo e sposta il campo visivo di circa 3° a sud-est. Poiché il binocolo ha un campo visivo medio di circa 5°, l'ammasso apparirà da solo nel tuo campo visivo.
In alternativa, puoi partire dalla stella C Hya, che con una luminosità di 3,9 mag è anche leggermente più luminosa di 29 Mon. Avvicinati allo stesso modo, ma sposta il campo visivo di 3° a sud-ovest finché M48 non appare in modo inequivocabile.
8. L'ammasso globulare M3
Quasi esattamente a metà strada tra la stella principale Arturo, nella costellazione di Bootes, e Cor Caroli nei Cani da caccia, si trova l'ammasso globulare M3. Pensa a una linea che collega le due stelle, spostati al centro e l’avrai individuato.
Gli ammassi globulari sono per natura oggetti compatti e distanti. Al binocolo appaiono solo come globuli diffusi e non risolti. Non per questo sono però sono meno interessanti. Sono dell'idea che anche solo la conoscenza dell'oggetto renda l'osservazione davvero emozionante. M3 conta circa 500.000 stelle, dista 30.000 anni luce e ha un diametro di 125 anni luce. Quasi 200 stelle all'interno di M3 sono variabili. Un record, perché nessun ammasso globulare finora conosciuto ne ha di più.
9. L'ammasso aperto Mel111
L'ammasso stellare Melotte 111 nella costellazione della Chioma di Berenice è stato osservato fin dall'antichità. La mitologia narra che furono gli dei a portare nel firmamento le ciocche d'oro della regina Berenice.
A occhio nudo si possono vedere circa 12 stelle, ma con un piccolo binocolo (come un 7×50) se ne potranno scoprire ben 35. L'ingrandimento non deve essere troppo alto, altrimenti si perde il carattere dell'ammasso. Lo si trova direttamente sotto la luminosa stella γ Com, di 4,3 mag.
Qualche dato in più: l'ammasso dista circa 290 anni luce e ha un'età di 500 milioni di anni. Mel 111 è stato classificato come un ammasso mobile, perché tutte le stelle si muovono insieme in una direzione.
10. Una sfida: la galassia M98
Le costellazioni della Vergine e della Chioma di Berenice sono particolarmente interessanti in primavera. In questa regione troviamo svariate galassie, poiché stiamo osservando il regno del gigantesco ammasso di galassie della Vergine, che è un vicino del Gruppo Locale. Per i binocoli, questa regione rappresenta una prova e una sfida. Ora bisogna fare in modo che il binocolo dia il massimo.
Un luogo buio in una notte di buona trasparenza è imprescindibile per l'osservazione delle galassie. Per esempio, punta la galassia M98 nella costellazione della Chioma di Berenice; ha una luminosità di 10,1 mag e rientra nelle possibilità di un grande binocolo con apertura di 70 mm, 80 mm o 100 mm.
Per individuarla, basta prendere un atlante celeste o, in alternativa, l'eccellente "Pocket Sky Atlas". Questa zona infatti è povera di punti di riferimento, e l’individuazione senza aiuto può essere difficile. È meglio iniziare la ricerca partendo da Denebola, la stella della coda del Leone. Ora spostati a est verso la stella Vendemmiatrice nella costellazione della Vergine, ma non oltre 1 o 1,5 diametri di campo del binocolo. Ora, M98 dovrebbe essere già visibile ai margini. Se si è andati troppo il là, si vedrà una piccola catena di stelle, nota anche come "Grande T". Una caratteristica di spicco è una luminosa stella di 5 mag che può essere vista a un diametro di Luna piena di distanza da M98.
Il binocolo per le tue osservazioni
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