Innovazione e varietà di prodotti
Progettazione e produzione propria
Rivista > La pratica > I consigli di Lambert Spix > Uno sguardo al pianeta rosso
La pratica

Uno sguardo al pianeta rosso

Già con un telescopio da 70 mm si possono osservare alcune strutture sulla superficie di Marte, tra cui le calotte polari.

Marte dall'orbita, con la calotta polare NASA/JPL/USGS Marte dall'orbita, con la calotta polare NASA/JPL/USGS

Osservare Marte con un telescopio per principianti

L'apparizione rosso-arancio di Marte nel cielo notturno ancora oggi esercita il suo fascino. Attualmente sono cinque le sonde attive in orbita attorno al pianeta rosso, mentre diversi rover ne stanno esplorando la superficie. Nel 2016 la missione ESA e Roscosmos "ExoMars Trace Gas Orbiter" ha tentato di portare il lander "Schiaparelli" sulla superficie marziana.

Molte antiche culture vedevano in Marte un messaggero di guerra e distruzione. I Greci lo presero dal pantheon dei Babilonesi, e così il dio babilonese Nergal divenne Ares, signore del fuoco e del ferro. Infine i Romani lo chiamarono Marte, il dio della guerra. Anche la letteratura fantascientifica degli anni Cinquanta ha abbracciato questa visione, descrivendo Marte come luogo d’origine di nemici invasori.

Il profilo di Marte

Marte ha una struttura simile alla Terra, quindi con un nucleo, un mantello e una crosta solida. Il suo tipico colore rosso è dovuto alla presenza di ossido di ferro, cioè di ruggine. Con un diametro all’equatore di 6792 km, è grande però solo la metà del nostro pianeta. Il giorno marziano dura 24 ore e 37 minuti, quasi quanto quello terrestre. Le immagini e i dati delle sonde atterrate su Marte mostrano un pianeta arido e desertico, con una pressione atmosferica di appena l’un percento rispetto a quella della Terra. Eppure tutto indica che in origine su questo pianeta doveva esserci un'atmosfera molto più densa e che era presente persino acqua liquida; la vita quindi potrebbe essersi sviluppata sotto forma di microrganismi, come i batteri. La distanza Terra-Marte varia tra 55,6 milioni e 101 milioni di chilometri per via della sua orbita fortemente ellittica.

Marte al telescopio

Un telescopio con 70 mm di apertura mostra Marte come un piccolo disco rosso, e se le condizioni sono buone anche le calotte polari e le strutture di albedo (illustrazione). L. Spix Un telescopio con 70 mm di apertura mostra Marte come un piccolo disco rosso, e se le condizioni sono buone anche le calotte polari e le strutture di albedo (illustrazione). L. Spix

Già nel XVII secolo si potevano vedere al telescopio strutture scure sulla superficie di Marte. Oggi, queste osservazioni si possono riprodurre con un piccolo telescopio da 70 mm. Le cosiddette strutture di albedo sono paragonabili ai "mari" della Luna: si tratta di zone che riflettono in modo diverso la luce, per via dei materiali diversi che le compongono, risultando così in aree più chiare o più scure. Su Marte, di solito appaiono in una tonalità marrone più o meno chiara in contrasto con il rosso-arancio predominante del resto della superficie. Una struttura di albedo particolarmente suggestiva è la "Grande Sirte", in latino Syrtis Major, che appare al telescopio come un’area scura e triangolare.

Mutevoli calotte polari

Illustrazione: con un ingradimento elevato di 200×, un telescopio con 102 mm di apertura mostra diverse strutture di albedo. L. Spix Illustrazione: con un ingradimento elevato di 200×, un telescopio con 102 mm di apertura mostra diverse strutture di albedo. L. Spix

È emozionante osservare anche le calotte polari, che al telescopio appaiono come macchie biancastre molto vistose. Queste strutture cambiano in modo significativo nel corso delle stagioni di Marte: con l'inizio della primavera marziana nell'emisfero corrispondente, la calotta polare si scioglie, diventando più piccola fino a scomparire del tutto in estate. Nell'emisfero opposto, si osserva al contrario una crescita in autunno e in inverno.

Consigli pratici

Il momento giusto per osservare

Per chi pratica l’osservazione visuale, Marte rappresenta una sfida. All’opposizione del 2016 il pianeta appariva di appena 18,4 secondi d’arco. In confronto, la Luna ha una dimensione di 1800 secondi d’arco, quindi 100 volte più grande! Inoltre, nello stesso anno Marte raggiunse un’altezza di circa 18° sopra l’orizzonte. Per osservare in modo efficace le strutture di albedo o le calotte polari, devono essere soddisfatte alcune condizioni: aspetta che il pianeta raggiunga il punto più alto sulla volta celeste e scegli una notte con aria molto calma. Saranno le stelle a indicarti la qualità del seeing: se anche in vicinanza dell’orizzonte il tremolìo è contenuto, le turbolenze atmosferiche sono ridotte. In questo caso si possono usare ingrandimenti superiori ai 100x.

Attenzione però: per ogni apertura esiste un ingrandimento utile massimo. La formula empirica è: ingrandimento massimo = apertura del telescopio x 2. Un telescopio con una buona ottica e apertura di 70 mm, per esempio, con un ingrandimento di 140x raggiunge la sua prestazione limite.

Autore: Lambert Spix / Su gentile concessione di: Oculum-Verlag GmbH