Due forzuti personaggi
Cinque giorni dopo il novilunio, nel quadrante nordorientale della superficie lunare, si può osservare una formidabile coppia di crateri. Entrambi hanno qualcosa da offrire.
Cinque giorni dopo il novilunio è possibile ammirare una formidabile coppia di crateri nel quadrante nordorientale della superficie lunare, su un altopiano compreso tra il Lacus Temporis (lago del Tempo) e il margine orientale del Mare Frigoris (mare del Freddo). I crateri Atlas ed Hercules prendono il nome da due figure della mitologia greca, famosi per la loro forza sovrumana. Entrambi hanno qualcosa da offrire a chi osserva la Luna.
Solchi, colline e macchie
Il cratere Atlas, largo 87 km e profondo 3000 m, ha delle pareti fortemente terrazzate che si fondono quasi senza soluzione di continuità con il fondo ondulato. Le aree collinari raggiungono altezze di circa 100-200 m appena, e anche il piccolo rilievo centrale, dotato di diversi picchi, si erge dal fondo del cratere per soli 300 m. Un seeing molto buono rende visibili anche le rimae Atlas, con i due solchi principali che partono dalla parete marginale sud-orientale e si diramano in due grandi archi in direzione nord-ovest.
Quando il Sole è alto le zone collinari svaniscono e appaiono due macchie scure sul fondo del cratere, rispettivamente a sud-est e a nord-ovest del rilievo centrale, vicino alla parete del cratere. Sono di origine vulcanica, create presumibilmente da depositi di ceneri piroclastiche.
Invaso dalla lava
Il cratere Hercules, un po’ più piccolo con i suoi 71 km di diametro e 3200 m di profondità, mostra tutto un altro aspetto. Il fondo è molto piatto e ricoperto di lava scura. Solo il piccolo cratere Hercules G, di 14 km, e il rilievo centrale, costituito da tre piccole colline, offrono una certa varietà. Esattamente sulla parete meridionale si trova il piccolo cratere Hercules E, 9 km di diametro. Con il Sole al tramonto e la luce radente, diventa molto visibile la parete esterna di Hercules, che si erge dalla superficie lunare circostante.
Migliore visibilità 5 o 18 giorni dopo il novilunio
Autore: Lambert Spix / Su gentile concessione di: Oculum-Verlag GmbH