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The Eagle has landed

A sud-ovest del Mare Tranquillitatis si trova il punto del primo allunaggio.

A sud-ovest del Mare Tranquillitatis si trova il punto del primo allunaggio. NASA/GSFC/Arizona State University. A sud-ovest del Mare Tranquillitatis si trova il punto del primo allunaggio. NASA/GSFC/Arizona State University.

“Houston, Tranquility Base here. The Eagle has landed”. Una delle frasi più celebri nella storia delle missioni spaziali. Venne pronunciata il 20 luglio 1969, quando in Europa erano le 22:17, dall’astronauta americano dell’Apollo 11 Neil Armstrong, dopo che il modulo lunare Eagle ebbe toccato con successo il suolo del Mare Tranquillitatis (mare della Tranquillità). Chiunque intraprenda una passeggiata lunare con il proprio telescopio dovrebbe almeno una volta dare un’occhiata a questa zona storica, per avvicinarsi il più possibile agli eventi di quel giorno.

Un primo orientamento con Sabine e Ritter

A est dei due crateri
Sabine e Ritter si trova il cosiddetto
"Statio Tranquillitatis". NASA/GSFC/Arizona State University A est dei due crateri Sabine e Ritter si trova il cosiddetto "Statio Tranquillitatis". NASA/GSFC/Arizona State University

Come punto di partenza per arrivare al luogo in cui allunò il primo equipaggio di una missione spaziale possiamo prendere come riferimento i due crateri Sabine (30 km) e Ritter (29 km). Quasi identici, formano una coppia posta nell’angolo sud-occidentale del Mare Tranquillitatis, divisi da una striscia larga appena pochi chilometri. In entrambi, le pareti esterne sono in parte crollate verso l’interno.

Anche il fondo appare molto simile: coperto di lava, piuttosto piatto, con dei rilievi bassi e concentrici. A nord di Ritter si trovano, uno accanto all’altro, i crateri satelliti Ritter C (14 km) e Ritter B (14 km).

La base nel mare della Tranquillità

La cosiddetta Tranquility Base, il punto preciso in cui allunò il modulo lunare, venne inclusa ufficialmente nelle mappe con il nome Statio Tranquillitatis negli anni Settanta. Tre piccoli crateri nelle vicinanze vennero battezzati in onore dei tre astronauti dell’Apollo 11, Aldrin, Collins e Armstrong. Per avvicinarsi al luogo dell’allunaggio, si può prendere come riferimento la coppia di crateri Sabine e Ritter, allungando verso est la curva ideale che comprende Ritter B, Ritter C e Sabine. Con un seeing ottimale e un po’ di fortuna si può individuare Aldrin (3 km), il primo dei tre crateri intitolati agli astronauti.

Più a est seguono alla stessa distanza Collins (2 km) e Armstrong (4 km). Qui è necessario però un telescopio con apertura di almeno 100 mm. Ancora più vicino allo Statio Tranquillitatis, a sud-est di Aldrin, si trova il cratere Sabine C (3 km), più difficile da vedere rispetto agli altri tre posti più a nord.

Migliore visibilità giorno 6 o 19 dopo il novilunio

Autore: Lampert Spix / Su gentile concessione di: Oculum-Verlag GmbH