Inclinato, ai margini della Luna
Nella regione sud-occidentale della Luna, in prossimità del margine, un cratere sembra avere una forma davvero allungata: come si è formato?
Quando si osserva la Luna, gli oggetti preferiti sono i numerosi crateri. Appaiono con le forme e le dimensioni più disparate e molti li vediamo ovali. In realtà i crateri lunari sono di solito rotondi, e solo a causa della prospettiva ci sembrano essere più o meno allungati. Una importante eccezione è tuttavia rappresentata da un cratere davvero ovale, in prossimità del margine del quadrante sud-occidentale della Luna. Con una estensione di 70 km x 180 km, questa struttura infatti è fortemente ellittica, e non è un caso.
L’impronta di una scarpa gigantesca
La lunghezza del cratere segue la direzione nord-ovest-sud-est. Schiller sembra essere composto da almeno due crateri principali, il cui diametro aumenta verso sud-est, quindi la formazione nel suo complesso appare come il collegamento di almeno due crateri. Si potrebbe paragonare la forma di Schiller all’impronta di una enorme scarpa. Nella metà nord-occidentale si trova una altrettanto insolita catena montuosa, che appare allungata e divisa in due.
Uno stretto angolo di impatto
Nel corso del tempo diverse teorie hanno tentato di spiegare la formazione di Schiller. È stata presa in considerazione l’origine vulcanica o l’impatto contemporaneo di più corpi celesti, i cui crateri si sarebbero così sovrapposti, con le pareti successivamente sommerse dalla lava. Oggi si pensa che la forma tipica di questo cratere sia stata generata da un impatto radente a bassa velocità e con un angolo inferiore a 3 gradi: uno scenario di questo tipo produce un singolo cratere con una serie di depressioni ellittiche e sovrapposte.
La forma allungata di Schiller è stata riprodotta da test condotti dalla NASA negli anni Settanta. In questi crateri creati artificialmente si è prodotta perfino la catena montuosa allungata. Crateri fortemente ellittici sono stati individuati anche su Marte: all’origine potrebbero esserci corpi celesti della dimensione delle lune marziane Phobos (27 km×22 km×19 km) e Deimos (15 km×12 km×11 km), forse caduti sulla superficie del Pianeta Rosso seguendo traiettorie sempre più strette. Quindi Schiller potrebbe essere il risultato dell’impatto di un antico satellite della Luna.
Migliore visibilità 12 o 25 giorni dopo il novilunio
Autore: Lambert Spix / Su gentile concessione di: Oculum-Verlag GmbH