Una visita veloce ai filosofi
Sei giorni dopo il novilunio due notevoli crateri dominano la zona compresa tra il mare Frigoris e il mare della Serenità
Sei giorni dopo il novilunio le tracce di due notevoli impatti dominano la zona compresa tra il mare Frigoris (mare del Freddo) a nord e il mare Serenitatis (mare della Serenità) a sud. I due filosifi greci Aristotele e Eudosso danno il nome a questi due interessanti crateri, che in queste condizioni di luce rappresentano una vera attrazione.
Un tipico anello di montagne
Aristotele è un tipico anello di montagne molto simile a Copernico, prototipo di questo tipo di crateri (vedi Avventura Astronomia, volume 1). Anche le dimensioni, 87 km di larghezza e 3500 metri di profondità, corrispondono a quelle di Copernico. A differenza di quest’ultimo però non presenta un imponente rilievo centrale, ma solo due piccoli picchi che si innalzano dal fondo ricoperto di lava. Il cratere Mitchell, largo 30 km, si trova adiacente alla parete est di Aristotele e insieme a questo forma una ulteriore interessante formazione.
Se si osserva con attenzione appare evidente che Aristotele si sovrappone al più piccolo cratere Mitchell. Le caratteristiche formazioni a terrazza sono visibili sulla parete orientale di Aristotele, mentre il lato occidentale scende più rapidamente verso il fondo del cratere e appare meno strutturato. Uno sguardo attento alle zone immediatamente prossime all’anello di montagne mostra diverse tracce causate da materiale di impatto, principalmente in direzione del mare Frigoris. Qui, se il seeing è buono, si può notare una delicata catena di crateri causati da piccoli impatti, che forma una linea pressoché ininterrotta che si dipana in direzione nordovest, esattamente sui resti di un cratere senza nome.
Colline al posto di montagne
Circa a 100 km a sud di Aristotele si trova Eudosso, un cratere di 67 km situato in mezzo a un altopiano caratterizzato da piccole colline e montagne. Come il suo "collega" Aristotele anche questo cratere mostra le caratteristiche di una montagna ad anello, con delle pareti e un vasto fondo piatto. Anche qui manca un imponente rilievo centrale. Al suo posto si trova un fitto raggruppamento di colline di diverse dimensioni.
Il fondo di questo altopiano è composto da materiale espulso dal mare Imbrium (mare delle Piogge). Probabilmente queste rocce meno dense hanno impedito il rimbalzo del materiale dopo l’impatto e quindi la formazione di alti rilievi centrali.
Migliore visibilità giorno 6 o 19 dopo il novilunio
Autore: Lambert Spix / Su gentile concessione di: Oculum-Verlag GmbH